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giovedì 28 maggio 2020

Barbagianni: Dove Vive E Cosa Mangia Il Tyto Alba Dal Verso Misterioso


Oggi parliamo di un animale straordinario, un risultato dell'evoluzione della natura davvero sbalorditivo. Non è famoso per il suo verso, il barbagianni, anche perchè è difficile da "riprodurre" e da ricordare, quanto meno più difficile rispetto ad altri strigiformi come allocco e assiolo, o gufi.

A parte il verso, scopriremo insieme dove vive e cosa mangia il barbagianni, oltre ad una descrizione generale del Tyto alba e le sue caratteristiche più peculiari che vi affascineranno!



Tyto alba, questo il nome scientifico del barbagianni, un animale davvero fantastico.


Sistematica del Barbagianni

Impossibile resistere a tale bellezza, grazia, leggerezza e perfezione.
Il barbagianni fa parte dell'ordine degli strigiformi, conosciuti come rapaci notturni, ma, a differenza di gufi, civette, allocchi e assioli che appartengono alla famiglia degli strigidi, il barbagianni appartiene ai tytonidae.

Questa famiglia ha solo i due generi Tyto e Phodilus.


Dove vive il Barbagianni?

Nonostante questo, il barbagianni è senza dubbio il rapace notturno più diffuso a livello globale. Si trova in tutta l'Europa, in gran parte dell'Africa, in Madagascar, in medioriente, in Asia meridionale, su quasi tutto il continente americano e persino in Australia.

Si può dire quindi che viva dappertutto, ad eccezione di zone troppo calde e aride, dell'alta montagna e zone eccessivamente fredde.
In Italia lo si trova ovunque, e manca solo in alpi e appennini al di sopra di circa 500/600 m di altitudine.
Negli ultimi anni sembra essere diminuito parecchio a nord-ovest.
In Italia è presente soprattutto la sottospecie Tyto alba alba; mentre la sottospecie ernesti è presente in Sardegna e Corsica, di dimensioni più piccole e più chiaro.

Questo rapace predilige le pianure e gli habitat rurali con buona presenza di campi, prati e pascoli.

Evita le zone eccessivamente boscose.


Passiamo ora alla descrizione del Tyto alba alba, come detto il più diffuso in italia. Si tratta di un rapace notturno di medie dimensioni. La femmina è un po' più grande e spesso più scura. Il Brbagianni è superiormente di color miele, davvero inconfondibile, con sfumature argentate a seconda dell'individuo.

Altra caratteristica che non può confondere sono i dischi facciali ben definiti, che disegnano una faccia bianca, grande e a forma di cuore. Su questo magnifico viso spiccano due occhi neri.
Il becco è parzialmente nascosto ma piuttosto lungo, uncinato all'estremità.
Le zampe sono lunghe e sottili di color bianco sporco  le dita sono munite di artigli affilati e ricurvi.

Il barbagianni è inconfondibile anche in volo grazie al capo grosso arrotondato, alla coda corta e alle ali particolarmente lunghe. Il volo del barbagianni è leggiadro e fluttuante. A tratti sembra di veder volare una grande farfalla.

L'iride scura è conseguenza del suo stile di vita notturno.




Cosa mangia il barbagianni

Il barbagianni caccia micromammiferi, poichè il suo menu è costituito esclusivamente da topi, arvicole e toporagni.
Solo occasionalmente, in caso di mancanza delle sue prede abituali, può cambiare pietanze, predando uccelli più piccoli, pipistrelli, piccoli rettili, anfibi o grandi insetti.

Per individuare ed acciuffare le sue prede può contare su caratteristiche speciali. Anzitutto, la vista frontale data dalla sua faccia così come accade per gli altri rapaci notturni, gli permette di sovrapporre i campi visivi dei suoi occhi così da avere una maggiore percezione delle profondità, in modo simile a quella umana.
La vista è estremamente efficiente, e gli occhi del Tyto alba sono ricchi di bastoncelli, fotorecettori che ottimizzano la poca luce disponibile per fornire una buona visione anche in condizioni di scarsa luminosità.
Tuttavia per quanto sia eccellente, il senso primario che contraddistingue il barbagianni è l'udito, che ci lascia senza parole.
Il Tyto alba è infatti capace di udire i passi di un topolino a decine di metri di distanza.
Come fa ad avere questo udito impressionante?
Il barbagianni ha dischi facciali a forma di cuore che convogliano i suoni verso le orecchie; e soprattutto, le sue orecchie sono asimmetriche, con quella a sinistra posta più in alto della destra.

In natura c'è una ragione per tutto, ed ovviamente è naturale chiederci perchè le orecchie del barbagianni sono asimmetriche (così come le orecchie dei rapaci notturni in generale).
Presto detto: il suono arriva prima ad un orecchio, poi all'altro. Lo scarto temporale è di qualche millisecondo, ed affascina sapere che basta solo questo per permettere al barbagianni l'esatta posizione di provenienza del suono nelle tre dimensioni.

Ciò che noi vogliamo creare... la natura lo ha già fatto!

Questo rapace è dunque in grado di sentire la preda nella più totale oscurità. Completa il quadro un volo completamente silenzioso, merito del piumaggio completamente soffice del barbagianni che ha una precisa ragione evolutiva.

Un piumaggio soffice attutisce l'impatto con l'aria durante il volo azzerando il rumore.
Le remiganti sono dotate anche di alcune setole morbide, dette barbule, anch'esse hanno la funzione di ridurre l'attrito senza fare rumore.

Il barbagianni caccia principalmente da un posatoio dove resta immobile roteando il capo e restando in ascolto.
Talvolta in alcuni periodi dell'anno o quando caccia occasionalmente di giorno sorvola i campi lentamente arrivando anche a restare immobile nell'aria: una posizione di volo detta "spirito santo!, utilizzata spesso da certi rapaci diurni come il gheppio.
Comunque sia, una volta individuata la preda, il barbagianni si tuffa su di essa con gli artigli protesi. Spesso il malcapitato topo resta ucciso sul colpo.
La preda viene poi ingoiata intera ma le parti indigeribili (per lo più ossa e peli) vengono rigurgitate fuori e compattate in palline allungate dette "borre".




Quanto mangia il barbagianni?

Di solito questo uccello divora due o tre topi a notte.

Leggi anche: Upupa epops - Dove Vive E Cosa Mangia


Che verso fa il barbagianni?

In molti si chiedono il verso del barbagianni, dato che, a differenza degli altri consanguinei strigiformi, gufi, allocchi, assioli... ha un verso più enigmatico e forse meno caratteristico, o semplicemente meno facile per le nostre orecchie, considerando anche che i suoni che può emettere sono molteplici, alcuni più sibilanti e stridenti, alcuni più acuti: tutti comunque in perfetta sintonia con la notte misteriosa.
Scommettiamo che potrete imparare a riprodurre il verso di allocco, assiolo, gufo... ma non riuscirete così facilmente a fare il verso del barbagianni?


Riproduzione del Tyto alba

Il periodo riproduttivo del barbagianni va dall'inizio della primavera a fine estate. Quando si forma una coppia, spesso resta unita per tutta la vita. Questo stupendo rapace, come gli altri strigiformi, non costituisce un vero e proprio nido, ma si limita ad approfittare di un rifugio sicuro e riparato.
Se una volta venivano scelti anfratti naturali o cavità degli alberi, negli ultimi secoli il Tyto alba si è adattato alla convivenza con l'uomo e tende a scegliere le costruzioni umane come soffitte, granai, campanili, fienili.
Vengono deposte da 2 a 14 uova e l'incubazione dura circa un mese.
Le uova non vengono deposte tutte insieme ma ad intervalli di circa due tre giorni l'una dall'altra.
Di conseguenza nela stessa nidiata i pulli non avranno la stessa età, ma si presentano in scala. Se in moltissime altre specie di rapaci la competizione tra fratelli è spietata, nel caso dei barbagianni i fratelli più grandi, una volta sazi, permettono con tranquillità ai più piccoli di venire sfamati dai genitori. Quindi, in annate favorevoli, il barbagianni è piuttosto prolifico.

I genitori sono instancabili: della cova si occupa la femmina ma una volta schiuse tutte le uova vola anch'essa senza sosta assieme al maschio tutta la notte, e spesso anche di giorno, in cerca di cibo per i propri piccoli. Unendo le loro forza possono arrivare a predare da 15 a 20 topi per notte! 

La completa indipendenza dai genitori viene raggiunta a circa 3 mesi di vita.



Diffusione barbagianni e pericolo estinzione

Nonostante resti il rapace notturno più diffuso al mondo, urge una riflessione, dato che in molte zone si assiste ad un calo della popolazione locale. Ad esempio in Italia, una volta molto comune ovunque, ora è quasi sparito al nord-ovest.

Molteplici le cause, unica la radice: l'uomo.

I cambiamenti climatici costringono questo uccello a vivere in climi torridi ed aridi alternati a periodi di freddo estremo.

I sempre più utilizzati veleni per topi che uccidono non solo i roditori ma tutti i loro predatori. C'è l'impatto coi veicoli, e addirittura le solite antiquate superstizioni che vorrebbero che i rapaci notturni portino sfortuna. Oggi non ammettiamo però che qualcuno creda ancora a certe assurdità!

Il barbagianni è davvero un meraviglioso essere, ha un ruolo chiave nell'ecosistema, è una della massime espressioni dell'evoluzione e della perfezione applicata al mondo naturale. Ed oltre a tutto ciò, resta un animale magico e fantastico: ecco la vera magia che dovremmo soltanto osservare, senza volerla possedere o distruggere.








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