Molti di noi adorano i funghi come vere e proprie divinità: quanto sono gustosi i piatti a base di funghi?
Bene, sappiamo da antiche saggezze popolari (e il nostro fegato può confermarlo) che mangiare funghi tutti i giorni fa male, soprattutto al fegato, appunto, e d'altronde gli eccessi in ambito alimentare di solito non sono mai un fatto positivo.
Ad onor del vero, però, bisogna aggiungere che mangiare funghi regolarmente fa bene (senza esagerare) soprattutto al nostro cervello e alle nostre funzioni cognitive che, si sa, con l'età spesso vanno a calare a volte anche drasticamente.
Non ci credete che mangiare funghi fa bene? Leggete questo articolo e scoprirete perchè e gioirete nell'avere una ragione in più per consumare champignon, porcini e shiitake!
Un nuovo studio della National University of Singapore (NUS) ha suggerito che una ricca dieta a base di funghi potrebbe ridurre significativamente le possibilità di perdere le funzioni cerebrali nelle fasi avanzate della nostra vita. I ricercatori stimano che le persone che mangiano più di due porzioni standard di 300 grammi, o mezzo piatto di funghi ogni settimana, potrebbero avere il 50% in meno di probabilità di avere un calo significativo delle funzioni cerebrali con l'avanzare dell'età. I ricercatori ritengono che questo si possa attribuire ad un antiossidante e antinfiammatorio noto come ergotioneina, che sembrerebbe dunque l'amminoacido responsabile di questi straordinari risultati positivi per il cervello.
Il Dr. Irwin Cheah, un ricercatore senior della NUS Biochemistry ha spiegato che gli umani non sono in grado di sintetizzare questo composto vitale da soli.
“L'ET (ergotioneina) è un antiossidante e antinfiammatorio unico, che gli umani non sono in grado di sintetizzare da soli. Ma può essere ottenuto da fonti alimentari, di cui uno dei principali è proprio il fungo”, ha detto Cheah.
Perchè mangiare funghi fa bene alla salute del nostro cervello?
In uno studio di sei anni, che si è svolto tra il 2011 e il 2017, i ricercatori hanno raccolto dati da 600 anziani cinesi di età superiore ai 60 anni che vivono a Singapore.
I soggetti del test sono stati ampiamente intervistati e anche la loro storia medica è stata condivisa con i ricercatori. Anche le abitudini alimentari dei soggetti sono state riportate in dettaglio e hanno ricevuto una valutazione neuropsicologica e una valutazione della demenza senile. I ricercatori hanno menzionato sei tipi di funghi nello studio associati a funzioni cerebrali più elevate, tra cui miceli particolarmente apprezzati e conosciuti come "ostriche" (Pleurotus ostreatus), shiitake (Lentinula edodes) e champignon (Agaricus bisporus).
Il ricercatore capo Feng Lei, che proviene dalla NUS Psychological Medicine, ha spiegato che il monitoraggio del decadimento cognitivo lieve (MCI) era la metrica utilizzata per determinare l'efficacia del mangiare funghi.
"Le persone con MCI sono ancora in grado di svolgere le loro normali attività quotidiane. Quindi, ciò che dovevamo determinare in questo studio è se questi anziani avevano prestazioni più scarse nei test neuropsicologi standard rispetto ad altre persone della stessa età e formazione. I test neuropsicologici sono compiti specificamente progettati che possono misurare i vari aspetti delle capacità cognitive di una persona. Alcuni dei test che abbiamo utilizzato in questo studio sono stati adottati da un test QI comunemente usato, noto come Wechsler Adult Intelligence Scale”, ha spiegato Feng.
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Cheah ha anche detto che i medici possono essere in grado di determinare i fattori di rischio per condizioni come l'Alzheimer scoprendo se il paziente ha un deficit di ergotioneina. Pure altri composti rilevati in questi funghi, tra cui ericenoni, erinacine, scabronine e dictyofhorine possono stimolare la crescita dei nervi, dicono i ricercatori.
Il team prevede di continuare le proprie ricerche in questo campo eseguendo una sperimentazione controllata randomizzata con il composto puro di ET e altri ingredienti a base vegetale, come L-teanina e catechine contenute nelle foglie del tè.
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