Ami il pianeta dove vivi? In caso affermativo, cosa stai facendo per ridurre la tue tue emissioni e vivere una vita più sostenibile?
Alcuni dei modi in cerco di dare il mio piccolo contributo sono mangiando per lo più a base vegetale (ho eliminato la carne da anni), utilizzare falciaerba e decespugliatore elettrici, e cercando di fare conoscere anche ad altri i benefici della vita sana sia su noi stessi che sul pianeta.
Non posso risolvere questo enigma da solo, tuttavia, e questo è oò motivo per cui ciascuno di noi deve essere il cambiamento che spera di vedere nel mondo. E se c'è mai stato un momento giusto, è ora.
Secondo un recente studio pubblicato da Climate Forest, un'area di foresta, all'incirca delle dimensioni del Regno Unito, si perde ogni anno. I principali colpevoli sono i cambiamenti climatici e la deforestazione. Finora, il tasso di perdita ha raggiunto 26 milioni di ettari, ovvero 64 milioni di acri all'anno.
Forse la cosa più preoccupante è che il tasso di perdita di foresta è aumentato negli ultimi cinque anni, nonostante gli impegni assunti dai governi per ridurre la deforestazione e piantare più alberi. Nel 2014, la dichiarazione di New York sulle foreste è stata firmata alle Nazioni Unite. Ha richiesto ai paesi di dimezzare la deforestazione entro il 2020 e ripristinare 150 milioni di ettari di terreni forestali degradati o deforestati. Nei cinque anni successivi, il tasso di perdita della copertura arborea è aumentato fino al 43%.
“Dobbiamo mantenere i nostri alberi e dobbiamo ripristinare le nostre foreste. La deforestazione ha subito un'accelerazione, nonostante gli impegni presi”, ha affermato Charlotte Streck, co-fondatrice e direttrice di Climate Focus. Come riporta il The Guardian, l'obiettivo finale della dichiarazione, arrestare la deforestazione entro il 2030, ora sembra ancora più lontano.
Il problema è che tutti ne devono parlare, in quanto riguarda direttamente le generazioni attuali e future. Jo House, di scienze ambientali e politica all'Università di Bristol, ha spiegato:
“La deforestazione, principalmente per l'agricoltura, contribuisce a circa un terzo delle emissioni antropogeniche di CO2. Allo stesso tempo, le foreste assorbono naturalmente circa un terzo delle emissioni antropogeniche di CO2. Questo bacino naturale fornito dalle foreste è a rischio a causa del duello che aggrava le minacce di ulteriori deforestazione e futuri cambiamenti climatici. La continua perdita di foreste primarie, a tassi sempre crescenti, nonostante il loro valore incalcolabile e insostituibilità, è al contempo scioccante e tragica."
“La deforestazione, principalmente per l'agricoltura, contribuisce a circa un terzo delle emissioni antropogeniche di CO2. Allo stesso tempo, le foreste assorbono naturalmente circa un terzo delle emissioni antropogeniche di CO2. Questo bacino naturale fornito dalle foreste è a rischio a causa del duello che aggrava le minacce di ulteriori deforestazione e futuri cambiamenti climatici. La continua perdita di foreste primarie, a tassi sempre crescenti, nonostante il loro valore incalcolabile e insostituibilità, è al contempo scioccante e tragica."
Secondo il rapporto, una delle difficoltà principali è quella di ottenere il sostegno del settore privato e gli investimenti per mantenere le foreste in piedi. Potrebbero esserci chiari vantaggi economici nel taglio netto, sotto forma di legname prodotto, ma esistono pochi investimenti per garantire che le foreste esistenti rimangano sane. Un'altra sfida è che molti governi offrono sussidi all'agricoltura. Questo, a sua volta, fornisce un incentivo alla deforestazione.
In passato, i consumatori hanno dimostrato di poter influenzare il cambiamento facendo pressioni su governi e società. Ad esempio, il tasso di perdita delle foreste primarie in Indonesia è rallentato di quasi un terzo tra il 2017 e il 2018. Questo perché gli acquirenti sono stati informati meglio sull'olio di palma e sugli effetti insostenibili della sua raccolta. Anche il clima più umido ha aiutato, poiché ha ridotto gli incendi boschivi.
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Richiederà lavoro ai leader mondiali per delineare un nuovo piano per far fronte all'emergenza climatica entro il 2030. Ma, come ha spiegato Streck, il mancato rispetto della scadenza di cinque anni “ridurrà il valore di tali promesse se non saranno sostenuti finanziamenti, piani dettagliati e attuazione sul campo.” In altre parole, è tempo che le persone prendano il controllo.
"Non abbiamo bisogno di ragazzi più importanti in piedi per prendere impegni", ha detto Streck. “Dobbiamo andare oltre le dichiarazioni. L'implementazione è complicata, ma è ciò di cui abbiamo bisogno ".
Mi chiamo Luca, creatore del blog Siamo Vita. Penso che fondere psicologia e spiritualità possa aiutarti a creare una vita più felice.
Ricevi una copia gratuita del mio eBook di 31 pagine - Segreti Per Controllare La Tua Vita Tra Psicologia E Spiritualità - cliccando qui.
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FONTE: truththeory
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