Cosa significa Permafrost e perchè ne sentiamo parlare così spesso in questo periodo?
Ma non solo, cosa succede se tutto il permafrost della terra si scioglie?
Visto che siamo in tema di coronavirus covid-19, diciamo solamente che lo scioglimento del permafrost si associa al devastante "risveglio" di paleovirus (antichi virus) sepolti nel ghiaccio da millenni.
Solitamente con la parola "permafrost" si intendono i terreni delle zone artiche (estremo Nordeuropa, Siberia e America Settentrionale) dove il suolo è perennemente ghiacciato.
Conseguenze del riscaldamento globale
Secondo
uno studio condotto dal Permafrost Laboratory dell'Università
dell'Alaska, i ritmi di scioglimento attuali del terreno ghiacciato
sarebbero superiori a quelli precedentemente previsti per il 2090. In
appena 12 anni (dati raccolti fra 2003 e 2016), lo strato ghiacciato si
sarebbe sciolto a un ritmo tra il 150% e il 240% più veloce rispetto al
periodo 1979-2000.
1. Rilascio emissioni gas serra
Quando
il permafrost si scioglie rilascia grandi quantità di CO2 e metano
nell'atmosfera.
Una ricerca (2018) della Harvard University dimostra che lo
scioglimento del permafrost rilascia in realtà nell'atmosfera
quantità di diossido di azoto 20 volte superiori rispetto alle
previsioni. Un cambiamento rapidissimo dato che lo stesso report del
2010 giudicava trascurabile questo dato in relazione al disgelo del
permafrost.
2. Antichi (ma nuovi) virus in arrivo
Tema del momento, purtroppo a causa dell'arcinoto coronavirus covid-19, sono gli antichi virus che potrebbero "risvegliarsi" dal continuo scioglimento del permafrost.
Quindi, anche se non ci interessasse per niente, irresponsabilmente, della prima consguenza ovvero del rilascio di gas serra nell'atmosfera, consideriamo questo secondo preoccupante effetto.
Diversi studi condotti da scienziati russi hanno difatti dimostrato che lo scioglimento del permafrost sta liberando nell'aria spore e batteri rimasti congelati per migliaia di anni. È il caso per esempio del "Bacillus anthracis", conosciuto anche come "Peste siberiana", che colpisce uomini ed animali, che fu identificato per la prima volta nel 2006 nella regione della Jacuzia. Non è possibile quantificare e definire il numero e il tipo di paleovirus che possono tornare attivi a causa di questo fenomeno, ma le previsioni non fanno ben sperare.
Leggi anche: Pure La Neve Artica è Inquinata Da Microplastiche
Quindi, anche se non ci interessasse per niente, irresponsabilmente, della prima consguenza ovvero del rilascio di gas serra nell'atmosfera, consideriamo questo secondo preoccupante effetto.
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FONTE: ansa.it
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